È inserita tra i Borghi più belli d'Italia e tra le Bandiere arancioni. Conobbe una certa prosperità durante l'epoca imperiale romana, grazie alla sua posizione strategica lungo la via Flaminia e al suo porto sul fiume Topino
Il paese di Campello sul Clitunno, a circa 10 km a nord di Spoleto, è oggi famoso più che per le opere artistiche o per il borgo fortificato di Campello alto, per l'atmosfera bucolica delle sue Fonti cantate nel passato perfino da poeti dell'importanza di Virgilio e di Carducci.
Nella cripta romanica, della chiesa di Santo Stefano di Ferentillo, sono conservati una ventina i corpi mummificati: il più antico ha più di quattro secoli, il più recente è del XIX secolo.
Sorgono nei presi di Assisi, adagiata su uno sperone del Monte Subasio la prima, più a valle la seconda. Con Bevagna, sono le città della zona che sicuramente annoverano il maggior numero di testimonianze di epoca romana.
Fra Foligno e Spoleto, Trevi sorge, come la maggior parte dei borghi medioevali della zona, su un colle in posizione dominante rispetto alla pianura dove scorre il Clitunno. Nel suo territorio stanziarono civiltà preistoriche, e fu centro di comunicazione della Roma imperiale.
Centro abitato fin da epoca romana è antico borgo chiamato, per la sua incantevole posizione, "RINGHIERA DELL'UMBRIA"; domina l'ampia valle che da Perugia si distende sino a Spoleto.
Una località rurale dell'Umbria che nasconde un tesoro. É la Scarzuola dove si trova un convento e la città ideale di Tomaso Buzzi.
Situata in prossimità del fiume Nera, la località era abitata fin dall'antichità ma deve il suo aspetto attuale al periodo tardomedievale. Il castello, che domina l'abitato, è della seconda metà del XII secolo mentre le mura furono costruite due secoli più tardi.
Todi è una città medievale, di una bellezza ed eleganza uniche, che sorge in cima ad una collina a dominare l’incantevole valle del Tevere. La cittadina è circoscritta tra tre cerchia di mura (etrusche, romane e medievali) che racchiudono innumerevoli tesori.
Il nome nasce come variante di “Diruta”, cioé “rovinata”, in riferimento alla fuga dei perugini dalla loro città, incendiata da Ottaviano nel 40 a.C.. È nota in tutto il mondo per le sue preziose ceramiche di antica origine e le numerose testimonianze, custodite nei più importanti musei.
Sul finire del sec. IX, un nobile romano di nome Arrone, inoltratosi nella Valnerina, si impossessò di uno dei promontori rocciosi che vi si ergevano e vi costruì un castello fortificato, inizialmente in legno e poi ricostruito in muratura.